giovedì 12 luglio 2012

Commento di Alessandra Libutti, autrice di "Thomas Jay"



Alessandro Bastasi è uno di quegli autori che riesce ad incollarti alla pagina e farti seguire l'evolversi delle vicende con la stessa ansia e smarrimento dei protagonisti. Nulla di macchiettistico, nessuna parola o descrizione ridondante, piuttosto uno spaccato lucido e inquietante. Attraverso un intreccio ben costruito, Alessandro riesce a racchiudere tutti i nodi dell'immigrazione:
la disorganizzazione di base, le precarie condizioni di vita, l'ingerenza di politici e imprenditori, lo sfruttamento camorrista, il degrado, l'indifferenza, la xenofobia.
Si arriva alla fine tirando un respiro di sollievo perché, almeno nella finzione, resta sempre la speranza.

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