A due anni e mezzo dall'uscita, si parla ancora de "La gabbia criminale". La recensione la trovate qui.
Primi anni cinquanta: un efferato duplice omicidio
sconvolge la tranquillità di un piccolo borgo alla periferia di Treviso. Giorni
nostri: Alberto, ormai sessantaquattrenne, torna a vivere in quei luoghi, dove
la sua infanzia è stata sconvolta da quell'episodio e dove lo aspettano nuove e
inquietanti rivelazioni. Romanzo molto introspettivo, raccontato in prima
persona, con descritti in maniera magistrale tutti i protagonisti della vicenda.
Pur non essendo un grande amante dei flash back narrativi, in questo libro essi
si incastrano e si sovrappongono alla perfezione nella storia, dandole un ritmo
notevole, senza cali di tensione e di interesse da parte del lettore. "La gabbia
criminale" lo potremmo definire un affresco della provincia italiana, con le sue
ipocrisie, le sue paure, le sue miserie e il disperato tentativo di mantenere a
tutti i costi una facciata di rispettabilità. Affresco che troviamo molto simile
nelle due fasce temporali in cui si svolge la storia, segno che il tempo non ha
portato grandi cambiamenti in questo senso. Vendette politiche di fine guerra,
sconvolgenti rivelazioni, bugie, intrecci e vecchi rancori, ingabbiano i
protagonisti in un tremenda e drammatica resa dei conti. Alcuni riusciranno ad
uscirne, forse, ma a costo di un prezzo molto alto. La scrittura di Bastasi è
come sempre perfetta e coinvolgente. Personaggi fantastici: alcuni li amerete,
altri li odierete, ma nessuno vi risulterà indifferente. Di grande forza e
struggente coinvolgimento, la parte in cui il nostro protagonista trova, per lui
inaspettato vista l'età non più "verde", un nuovo amore. Questa parte del
romanzo, ma non solo questa ovviamente, da come è narrata, da come è descritta e
da come ti stringe il cuore, è grande letteratura,che sarebbe da portare sui
banchi di scuola dei nostri figli. In conclusione un bellissimo
romanzo.
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