La trovate qui.
"In un panorama in cui viene premiata la semplicità al limite del banale, in cui si eleva a letteratura erotica roba con cui Miller o la Nin non uscirebbero nemmeno a cena, in cui si cerca il già sentito, il già detto, in cui in metropolitana si spippiola con il telefonino e non si legge più, in cui il direttore del Financial Times spiega che il giornale deriverà dal web e non viceversa, in cui chi dovrebbe leggere i libri fatica a capire una mail di 5 righe, in cui leggi su Anobii che Mario Desiati dimostra “un certo talento” o che un capolavoro della letteratura andava “sforbiciato di almeno duecento pagine”, in cui i libri più chiesti nelle biblioteche sono la trilogia erotica di Rizzoli e nessuno chiede in prestito Madame Bovary, in un panorama come questo dove tutto sembra pianificato a tavolino e il direttore marketing è il vero direttore editoriale di fronte a un pubblico che non sa più cosa fare e che fatica trovare un libraio (mestiere a rischio estinzione più del triceratopo), cosa si fa?"
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