lunedì 7 novembre 2011

I primi commenti di lettori di aNobii


FrancineR

Bello

Donne. Uomini. Ciascuno con la sua famiglia, i suoi figli, ciascuno con una madre che l'ha cresciuto, ciascuno con un cuore rosso che pulsa nell'attesa del futuro.
Donne e uomini intenti a stendere con infinita pazienza, sui precari stenditoi appoggiati all'esterno delle loro abitazioni, la coperta umida, la giacca bagnata dal temporale, i calzoni appena lavati.
Per fortuna oggi non piove.
(bellissimo libro, ma ho preferito riportare queste belle frasi finali piuttosto che una recenzione.)

Lauraetlory
Il caso ha voluto che leggessi questo bel giallo di Bastasi in contemporanea alla testimonianza di un sopravvissuto ai lager nazisti. Che c'azzecca? potreste chiedere. In apparenza nulla. Ma dovete sapere che Bastasi ha fatto quello che tutti gli scrittori dovrebbero fare: raccontare una storia che lasci dentro al lettore un seme. Non dipenderà dallo scrittore se il seme attecchirà o meno, ma resta il fatto che l'autore ci ha raccontato il suo mondo, ci ha raccontato il ricco e spesso ignorante nord-est d'Italia. Dove è facile aver paura di perdere una ricchezza raggiunta, ma troppo a lungo sognata. Dove la crisi fa talmente paura che serve uno spauracchio, un capro espiatorio. E ci pensa un partito di governo a servirlo bello e pronto, additando al pubblico ludibrio gli immigrati. Chiusi in campi di baracche e squallore, sfruttati e temuti i neri, gli africani, i vù cumprà di oggi sono lo specchio dell'antisemitismo di ieri. E se pensate che il paragone sia sbilanciato, alzate gli occhi alle prospettive future. Inizia sempre allo stesso modo l'orrore: un indice accusatore, un'etnia da trasformare in nemico, le accuse infamanti, la segregazione. Siamo veramente sicuri che ciò che noi oggi facciamo nei confronti dei migranti ci differenzi tanto dall'indifferenza di molti ai tempi delle persecuzioni ebraiche? Sì? E allora leggiamo il bel giallo di Bastasi e ricordiamo gli sguardi di tanti volti assiepati su un barcone respinto alla deriva.
Cristing
“Guarda la questione degli immigrati: basta ignorarli no? Spostarli, cancellarli e il problema cessa di esistere. Che vadano a importunare da un'altra parte, che muoiano, che cazzo ce ne frega vero mamma? Siete tutti cattolici apostolici romani, siete pronti a difendere una vita non più vita o una vita ancora di là da venire, ma mai la vita stessa, soprattutto se è quella di persone così diverse, se si tratta di individui da cui vi sentite disturbati” 
A Sant'Angelo, alle porta di Treviso, sorge il campo per gli immigrati gestito da Don Vittorio. Vi collabora Giovanna, la sorella di Alberto Sartini, già protagonisti de La gabbia criminale insieme a Valentina, nel frattempo diventata moglie di Alberto. Il campo non è visto di buon occhio dalla popolazione, è difficile fidarsi e di conseguenza coabitare con persone diverse per religione, usanze e colore. Ci si schiera immediatamente contro senza, a volte, forse per paura, cercare di capire e avvicinarsi a un modo di vivere diverso da quello che reputiamo normale. Alberto e Valentina, arruolati da Giovanna, si trovano coinvolti in prima persona per migliorare l'integrazione degli extra comunitari, lui insegnando loro l'italiano e lei collaborando con il Dott. Candiani che offre l'assistenza medica di cui hanno bisogno. Il già precario equilibrio verrà sconvolto da un duplice omicidio che avrà conseguenze disastrose e porterà alla luce un sottobosco di loschi personaggi a capo di racket criminali .
Argomento spinoso quello trattato in Città contro, mai come ora attuale, e Bastasi lo affronta con lo stile che lo contraddistingue, pacato e non aggressivo, serio ma non pesante, scorrevole e coinvolgente. I personaggi già conosciuti ne La gabbia criminale sono cresciuti e hanno preso le loro strade, gli altri, quelli nuovi, sono dotati di spessore e carattere. La trama è ben articolata, Bastasi è riuscito a sviluppare una buon giallo e a sensibilizzare l'attenzione sulle condizioni di vita che spesso si trova ad affrontare chi va in un altro paese con la speranza di un futuro migliore, e, come in questo romanzo invece è vittima di maltrattamenti e soprusi da parte di aguzzini privi di scrupoli.
gracy

L'umanità contro!

Ritroviamo il pacato e riflessivo professore in pensione Alberto Sartini e la sua famiglia coinvolti in episodi molto drammatici, in una città che fa i conti con l'intolleranza verso i "dannati della terra", con la corruzione e la mancanza di valori umani. Una città contro tutti e contro tutto!

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